Biografia:
Nati nel 1993 in pieno movimento grunge, gli Acajou fin da subito si concentrano su ciò che all’epoca pareva un po’ controcorrente; mettendo su nastro e sul palco riff ipnotici, ritmi mastodontici e cantati sciamanici, buttano così le basi di quello che sarebbe poi diventato il primo stoner italiano. Il 1998 vede il loro primo lavoro “Hidden from all eyes”, piccolo gioiellino stoner composto da 4 pezzi e con la collaborazione dei padovani Frukteti.
Nel 1999 gli Acajou vengono inseriti nella compilation “Stone Deaf Forever”, in compagnia di The Atomic Bitchwax, Beaver, Ufomammut, Spirit Caravan, Unida e molti altri. Nel 2000 il loro album d'esordio “Latin Lover” vede già germogliare i frutti che negli anni a seguire definiranno lo stile della band, fatto di potenza ma anche di melanconica melodia.
Sono anni di intensa attività live nei quali gli Acajou partecipano a diversi festival internazionali, supportando diverse band europee e di oltreoceano.
Gli anni 2001, 2002 e 2003 vedono l’uscita di “Drink”, “01” e “Gold Ones”, EP mai pubblicati ma, come moderne letture maledette, finiti in rete e apprezzate dagli appassionati del genere.
Passano diversi anni di inattività e gli Acajou si riuniscono, prima nel 2009 ed infine nel 2014 con la nuova line up, con Marco Tamburini “Bad Baja” alla voce. Tutto appare diverso, stravolto ma pur sempre famigliare per gli attenti ascoltatori. Il suono distorto della chitarra lascia lo spazio a suoni più fluidi e funkeggianti. L’atmosfera è a tratti iper-romantica. I ritmi di basso e batteria continuano a pompare sangue e sudore, ma con metodo, esperienza e maturità, da cui nasce il nuovo disco “Under The Skin”, che sancisce la trasformazione della band.
Nel sound dei “nuovi” Acajou troviamo Rock, Funky, Disco Music, Afro, Punk, Wave, Stoner.
Anticipato dal singolo “Old Home Boy”, esce in cd ed in digitale il 22 febbraio 2019 il nuovo album “Under The Skin” della band padovana, pubblicato e distribuito da (R)esisto.