"Ciao a tutti, mi chiamo Beatrice Lambertini, ho 19 anni e abito a Bologna.
Fin dalle scuole elementari facevo molta fatica in matematica e ricordo che quando la maestra entrava in classe mi veniva ansia, non riuscivo quasi a respirare, per paura che mi chiamasse alla lavagna e mi sgridasse davanti a tutti.
Facevo nuoto agonistico, quando andavo ad allenamento non riuscivo a leggere il cronometro e non riuscivo a partire quando mi veniva richiesto. Gli allenatori mi dovevano sempre dare il via.
Alle medie ho fatto dei test orali e scritti, ed è risultato che sono discalculica.
All’inizio mi sentivo un errore e mi si è abbassata l’autostima.
Avevo paura di andare alle superiori e avevo paura di come mi avrebbero giudicato i miei nuovi compagni.
Infatti, sono stati anni difficili perché io ed altri ragazzi venivamo emarginati e presi in giro, io non volevo più andare a scuola.
I disturbi specifici dell’apprendimento possono influenzarti non solo a scuola, ma anche nella vita di tutti i giorni.
Per ognuno è diverso, ma per me è difficile avere cognizione del tempo, infatti perdo spesso l’autobus.
È come se dentro di me ci fosse un orologio che andasse ad un ritmo tutto mio.
A volte le persone, non sapendo che ci sono varie forme di DSA, mi chiedono di leggere delle frasi o dei numeri, e quando vedono che riesco a farlo mi dicono: ” ah, ma allora sai leggere!”.
Sì, perchè essere dislessici o discalculici non vuol dire per forza vedere concretamente lettere e numeri che si invertono, ma ricordarseli al contrario. Ad esempio, ricordarsi 45 invece di 54.
Oppure, mi confondo quando chiedo a qualcuno: “che ore sono?” e mi dicono che sono le 6 meno un quarto. Perché faccio fatica a calcolare che 6 meno un quarto vuol dire 5:45.
Molte persone con DSA fanno fatica a contare i soldi.
Qualche giorno fa stavo giocando a poker con i miei amici (con soldi finti) e non ho capito cos’è successo la maggior parte del tempo. Infatti, giocavo somme a caso, ma mi sono fidata del mio istinto e poi ho anche vinto! (Lo ammetto ho anche barato, ma ci vuole ingegno anche a barare).
Alcuni di noi pensano ad immagini, e quindi può esserci utile attribuire disegni a parole e parole a disegni, per ricordarci meglio il contenuto. A volte è difficile per me spiegare cosa penso, perché ho in mente l’immagine, ma non riesco a trovare la parola. E se ho in mente la parola, ho bisogno dell’immagine per ricordarmela.
Quando parlo e le persone si accorgono che sono capace di fare discorsi con una morale e un senso logico, mi dicono: “ah, ma allora sei intelligente!”.
Si, perchè tutto questo non vuol dire essere stupidi, anzi.
Le persone con DSA sono intelligenti come gli altri, ognuno di noi ha un modo diverso di pensare ed imparare. Ognuno di noi ha il proprio talento.
Nella musica ho trovato un mondo bellissimo in cui posso essere me stessa. Una delle canzoni che ho scritto si intitola “Superpotere”, parla di me e di tutti coloro che si sono sentiti diversi ed incompresi.
Spero che questa canzone possa aiutare bambini, ragazzi, genitori e chiunque stia attraversando un periodo difficile."