Il gruppo è formato da quattro elementi stabili che sono:
Francesco Ambrosini (chitarra acustica, voce, tastiere)
Francesco Quanilli (chitarra elettrica, voce)
Damiano Dalle Pezze (batteria)
Roberto Panarotto (basso)
I primi tre si conoscono già da diversi anni grazie alle collaborazioni e ai concerti che hanno permesso di lavorare insieme in studio e condividere l’organizzazione e la partecipazione a diversi eventi.
Ambrosini, fonico e assistente di produzione per diverse major del mondo pop italiano, per molto tempo componente del collettivo musicale veronese rock-folk C+C=Maxigross, con cui ha suonato in Italia, Europa e negli Stati Uniti e tuttora produttore e collaboratore di tale progetto, ha prodotto nel 2014 il primo ep degli Hardcobaleno, band di rock sperimentale dove suonavano Quanilli e Dalle Pezze. Di conseguenza questo incontro ha avuto l’effetto di rafforzare ancora di più le amicizie e le affinità musicali tra i tre.
Dopo aver aperto in tempi recenti il suo studio personale, Ambrosini ha cominciato a comporre e pubblicare materiale a nome Duck Chagall.
Chagall e Quanilli iniziano a registrare idee di ispirazione elettro-rock e insieme contattano Roberto, giovanissimo, intravisto spiccare tra i musicisti della città grazie a un forte precoce talento durante i concerti in territorio veronese, per formare un gruppo di lavoro in studio di registrazione, al quale si unisce infine alle batterie Damiano, compagno musicale di Quanilli da ormai molti anni.
Queste sono le persone che formano il progetto Duck Baleno, il cui nome simboleggia dunque l’unione delle realtà venutesi and incontrare per formare un progetto in pianta stabile ma dalle molteplici ramificazioni in termini di genere e influenze.
Quanilli è un animo apertamente rock, e il primo aiuto che dà ad Ambrosini è quello di completare e riordinare i pezzi, riarrangiandoli insieme, a cui poi si aggiungeranno basso e batteria. In questo lavoro è stato fondamentale il diverso percorso di ciascun componente della band: Ambrosini è più pop-elettronico, Quanilli è un amante del rock alla Jack White ma soprattutto del progressive, Damiano è cresciuto col punk ma poi anche lui ha preso una sbandata per il prog e lo psichedelico, Roberto adora il funk e il jazz.
In generale c’è dunque un bel miscuglio che crea contaminazioni forti e vibranti. Tutto è spesso lievemente cupo, di provenienza misteriosa, ma calzante senza troppe insistenze e forzature.