A soli cinque anni, Rocco Giordano riceve una batteria in regalo, a nove prende già lezioni, a quattordici ruba la chitarra al fratello minore e, invertendo le corde perché mancino, comincia a suonare questo strumento “per caso”, dice lui. Ma in realtà nella musica nulla succede per caso: Rocco cresce fra i dischi a Perugia, sua città natale frequentando il negozio di articoli musicali degli amici di famiglia, che intuiscono il suo talento e lasciano che il ragazzo si immerga in quel luogo magico. Rocco ascolta, ruba note, sonorità e accordi e li imprime nella memoria, copiando nella sua mente dischi su dischi. Ormai adolescente, a Latina sceglie quello che diventerà uno dei grandi amori della sua vita, l’heavy metal. Si unisce a band di metallari, a sedici anni ha il permesso di andare a vedere il suo primo “Mosters of Rock” a Norimberga, e inizia a suonare in varie formazioni, tra cui i “Wilding”, alle feste dell’Unità e in diverse manifestazioni organizzate nel capoluogo pontino. A vent’anni l’arrivo a Roma, con i “Garbages”, band con la quale va in tournée in Finlandia, poi gli “Epoca 2000” a Crotone, gli “Alta tensione” di nuovo a Latina: è il periodo del primo EP “Rocco e suoi fratelli”. Nello stesso periodo lavora come tecnico del suono sui grandi palchi della musica leggera italiana: Laura Pausini, Riccardo Cocciante, Umberto Tozzi, Enrico Ruggeri. Ma non smette mai di studiare: è il 1995, Rocco decide di trasferirsi nella Capitale dove frequenta una scuola per chitarra di matrice americana e si unisce a un gruppo di artisti di strada, “Le mani tese”.
Gli anni passano e la vita a Roma lo porta a scendere a patti con tanti lavori diversi, che poco o nulla hanno a che fare con la musica: ma il grande amore arde ancora. È il 2006, e in una tiepida serata romana un noto negozio di musica sta chiudendo le saracinesche. Rocco non ci pensa un attimo, entra e compra una chitarra “Echo” modello “Stratocaster”; anche stavolta, come da ragazzino, il mancino inverte le corde. È l’inizio di una nuova fase: si iscrive al laboratorio di produzione musicale di Tony Carnevale e alla scuola di musica jazz “Imusic school” diretta da Angelo Schiavi, si trasferisce nel reatino, a Forano, per frequentare il corso di formazione per tecnici del suono “1,2,3, prova, ascoltare, registrare, riprodurre” dove si diploma con il massimo dei voti. Gira la Sabina in lungo e largo, si esibisce con il “Gruppo resident de La Centrale” e all’inizio del 2018 con Andrea di Michele dà vita al duo semiacustico “AndyRock's” che si produce in evergreen italiani e stranieri degli anni ‘70, ’80 e ‘90.
Finalmente, nel 2018, ciò che per anni ha accumulato emerge con artistica prepotenza, e nel 2017 Rocco scrive le sue, di note. Quattro canzoni vedono la luce il 27 febbraio 2018 all’interno del nuovo EP “Virgole” in tutti gli store digitali sia in Italia che in altri venticinque paesi nel mondo, e il 9 marzo 2018 anche su supporto fisico, autoprodotto, con contenuti extra rispetto alla versione digitale. I provini del disco, chitarre e voce di Rocco Giordano, sono registrati presso i MarcoStudyos di Marco Gentili presente nel disco con basso e tastiere, mentre il resto del lavoro è registrato al Madcap studio, con Gianfranco Tassella, fonico del Teatro dell'Opera, in veste di produttore, arrangiatore, fonico e batterista, con gli interventi chitarristici aggiuntivi e i cori di Carlo Melodia, le tastiere e i cori di Andrea di Michele, ed il basso in “Babe d'estate” di Fausto Casara. I suoni di sottofondo della versione CD sono del Sound designer toscano Matteo Bendinelli. Ancora, con Marco Gentili e Massimo Morici Rocco registra le chitarre per alcune canzoni dei “Famosenà”.
A fine 2018 sperimenta nuovi orizzonti con “Thursday” un singolo completamente strumentale dove la chitarra la fa da padrone con sonorità oniriche che ricordano atmosfere simile a quelle create da Brian Eno in Glass.
Continua a lavorare come Tecnico audio/luci in varie manifestazione della capitale e proprio durante il Lockdown che ha messo in ginocchio l’umanità tutta si chiude in camera e scrive con l’aiuto di Ganni Manetti i pezzi che andranno a creare il suo ultimo lavoro “Lockdown” che vedrà la luce nel luglio 2020 anche grazie al lavoro di Matteo Suale che produce il progetto.
Attualmente è attivo come chitarrista in studio per vari artisti che necessitano di un sound particolare e ricercato.