Ricordo molto bene quell‘incendio, era sera
e tu non lo diresti dalla luce che c‘era
di fronte a quel gigante di fuoco ero minuscolo
c‘era un bagliore tale da simulare il crepuscolo
e, senza muovere un muscolo, stavo a guardare,
bruciava qualche pino secolare e stavo zitto
e senza dire un‘acca guardare la costa a picco sul mare e un incendio tremendo specchiarsi nell‘acqua
Era magnifico non ci potevo credere
È bello da far male respirare sale e cenere e
La legna scricchiolava era un piacere per le orecchie
Come quando calpesti le foglie secche.
La fiamma è come un anima che scalpita per prendere il volo
Che vorrebbe il cielo ma è ancorata al suolo
E l‘albero è soltanto il corpo che la intrappola in questo mondo distorto
E la fiamma c‘è già prima che si esprima
Ed io l‘ho solo aiutata con la benzina
E laddove un altro vede distruzione vedo la liberazione di un‘anima che soffriva
E qualcuno vede morte nel carbone io ci vedo solo vita e la sua essenza primitiva.
Ricordo quell‘incendio e so che non sembra vero
Ma le fiamme erano mani che si aggrappavano al cielo
E mentre lo scrutavo tra i mille riflessi d‘oro
Pensai con un‘ sorriso "questo è il mio capolavoro"
E quello che si incazza prendesse una tisana
Io lo faccio per giustizia e per godermi il panorama
per quel calore e quel sudore sulla fronte
per quel bagliore che si espande all‘orizzonte
per sguardo del gigante che si specchia nelle onde
Riprende quel che è suo poi cancella le mie impronte.
La fiamma è come un anima che scalpita per prendere il volo
Che vorrebbe il cielo ma è ancorata al suolo
E l‘albero è soltanto il corpo che la intrappola in questo mondo distorto
E la fiamma c‘è già prima che si esprima
Ed io l‘ho solo aiutata con la benzina
E laddove un altro vede distruzione vedo la liberazione di un‘anima che soffriva
E qualcuno vede morte nel carbone, io ci vedo solo vita e la sua essenza primitiva.