Stella gigante
sola, lontana dalle altre
io sono qui
sono così
guardami bene indicarti col dito
sono stupito
dal bianco accecante che viene
Maga
portami al Nilo
Lascia che attinga al tuo vino
chiama l‘Iside
nata dall‘indicare d‘Egizi
ai vizi di un Era
al bere che allevia
di un figlio nascosto, le pene
Sirio gigante
resta, ti prego, mia amante
quando all‘alba mi sveglio
e il cielo con gli occhi, disegno
cercando il tuo viso
e, nudo mio corpo
trasporto
nel buio,
diviso dal faro
sparo di stelle
frecce di luna su pelle
volo ferito
e goccia il mio sangue sul mare
infrange silenzio il chiamare
d‘uomo che sente
sparito di Sirio il lucente