Annalisa: una zebra a pois diventata una ragazza d’oro
nel suo nuovo album, "Nuda", è una donna emancipata e sicura di voler proteggere addirittura le proprie delicatezze per provocare degli “Tsunami”
2020-12-04
di Elena Scarpace
Non c’è fatto più stravagante di quello che per trovare il nuovo Album di Annalisa su Google bisogna cercare “Annalisa Nuda”, e d’altronde è lampante che la stragrande bellezza della cantautrice savonese abbia fatto perdere la testa in tutti questi anni a milioni di fans.
“Nuda”, pubblicato il 18 settembre 2020 dalla major discografica Warner Music, è composto da tredici brani, così come il suo penultimo Album “Bye Bye”, vantando le collaborazioni di alcuni suoi amici/colleghi come Achille Lauro (che figura nella title-track), J-Ax, Dardust, Rkomi e a sorpresa Chadia Rodríguez, con cui l’artista tocca cime invalicabili di femminilità.
Gli ascoltatori più veterani rammenteranno indubitabilmente che la Scarrone ha iniziato a far parlare di sé nel Talent “Amici di Maria De Filippi” coverizzando molto spesso la hit di Mina “Una zebra a pois”, di ormai 60 anni fa, con competentissimi elogi, ma il suo repertorio un po’ retrò è stato divorato da oltre 2 anni da un immaginario che strizza l’occhio alla musica Urban, in una moderna forma di pop globale dove predomina l’elettronica.
C’è principalmente ribellione in questo suo lavoro, in quanto il passato fatto di studi jazz, ha visto il “bruco” della cantante elegante e romantica tramutarsi nella “farfalla” della “Dua Lipa ligure”, ma quantunque uscita dalla sua comfort zone, Nali è riuscita a farsi riamare da quelli che l'avevano seguita fino a prima di “Nuda", che riafferra il discorso lì dove lo aveva troncato con “Bye Bye” e lo porta avanti, non snaturando le sue doti interpretative eccellenti, come si deduce da “Tsunami”.
Chi è affascinato esteticamente della cantante può sorridere perché recentemente l’interprete, sulla linea di Vanessa Incontrada, ha espresso: «Nuda su Playboy? Non mi pongo limiti».
In quest’Album Annalisa ha dato prova di una scrittura molto stimolante: fa sogghignare positivamente l’assonanza “cena/scema” in “Cena di Natale” e non scarseggiano i soliti riferimenti geografici, di cui il più pittorico è indubbiamente “E nel cortile di casa i colori di Rio de Janeiro” nel brano “Houseparty” (pubblicato in piena quarantena), e citazioni a film, come quella a “Dirty Dancing” del 1987 in “Nuda” con il verso “Non puoi mettere Baby in un angolo”. Annalisa ha confessato di aver ragionato al disco come le cassette di una volta: lato A e lato B. Nel primo lato si collocano i suoi tratti più connaturati, mentre nel lato B prende piede il suo “io” più celato che dà peso all’altra faccia dell’identica medaglia. Nel singolo "Vento sulla luna” c'è lo zampino di un altro rapper: ovvero Franco126, che ha percorso il tragitto rovesciato di Nali, transitando dall’Hip Hop all’Indie Pop.
Non bisogna ascoltare la nuova Annalisa con pregiudizio, in quanto quest’ultimo è unicamente un giudizio affrettato, che si erige su una conoscenza effimera che non approfondisce oltre e che non prosegue a scrutare dopo la prima occhiata. Annalisa è riuscita a raccontarsi per quel che è, senza inginocchiarsi alla donna che gli altri credevano che fosse. Annalisa non è più la ragazza di “Splende”: è una donna emancipata e sicura di voler proteggere addirittura le proprie delicatezze per provocare degli “Tsunami”. Ironia della sorte sulla copertina e nelle foto del libretto Annalisa è vestita con felpa, shorts e anfibi; e noi di Supertesti auguriamo alla carissima Annalisa di diventare la cantante italiana più ascoltata su Spotify (Premio che è stato conferito recentemente alla stupenda Elodie), visto che anche la celebre attrice Jessica Alba la pensa come lei, con le parole: “Non reciterò mai nuda. Non ho problemi al riguardo visto che posso essere sexy anche con i vestiti indosso.”
Invitiamo tutti i nostri amici di Supertesti.it ad ascoltare l’ultima canzone di Annalisa nel duetto con Alfa in “San Lorenzo”, spoilerandovi già che non ne rimarrete affatto delusi!
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